Ospiti della rassegna, Cristiano De Andrè e Daniele Sepe

La caratteristica principale del Carpino Folk Festival, che si terrà dal 6 al 10 agosto nel piccolo centro garganico, è il valorizzare la tradizione musicale italiana mescolandola in un programma che strizza l’occhio alla musica colta ma anche al folk revival italiano, alla musica d’autore e quella internazionale. Non mancano i laboratori di canto, chitarra battente e tamburello, e continua la sezione dei concerti e cunti sui treni delle Ferrovie del Gargano. Ma l’evento più importante è sempre lo stesso da 21 anni: il concerto finale con i Cantori di Carpino “armati” di chitarre battenti e francesi, tamburelli e nacchere e guidati dal centenario Antonio Piccininno.
Si parte, quindi, con Cantar Viaggiando e il treno delle Ferrovie del Gargano da S. Severo direzione Gargano con tre appuntamenti previsti dal 6 all’8 agosto. Il primo con l’etnomusicologo Salvatore Villiani, che declinerà a suo modo l’anima del Gargano. Seguirà una doppia rappresentanza del gruppo dei Têtes de Bois, Andrea Satta e Angelo Pelini accompagnati dalla curatrice e conduttrice Radio Rai, la lucana, Timisoara Pinto; infine il cantautore e musicista locale Ciro Iannacone.
I concerti iniziano il 7 agosto con un appuntamento tra sacro e profano, musica colta e musica popolare previsto nella chiesa patronale di Carpino resa famosa proprio dalle fotografie scattate dalle migliaia di appassionati che ogni anno si recano al festival, la chiesa di S. Cirillo di Alessandria. Protagonista il tenore e musicologo italiano Marco Beasley, specialista nel repertorio vocale del Rinascimento e del Barocco e nella letteratura musicale del 15mo e 16mo secolo, ma anche profondo conoscitore della musica popolare dell’Italia meridionale che col suo modo di cantare caratterizzato da grande vitalità e sensibilità, da una vasta gamma di timbri differenti e una notevole presenza scenica. ci offrirà un lunghissimo viaggio musicale sulle coste dei mari del Sud alla scoperta di luoghi meravigliosi e gente straordinaria spesso senza nome ma dalle mille parole, dai mille canti.
L’8 agosto si cambia genere. Dalla musica colta che interpreta i versi dei poeti popolari si passa ai cantastorie che l’Italia l’hanno cantata dal sud: Otello Profazio, Matteo Salvatore, Enzo Del Re.
Il 9 e il 10 agosto il programma continua in piazza del Popolo con Antonio Infantino, Daniele Sepe e la sua numerosa ciurma in Capitan Capitone e i fratelli Della Costa, Yaite Ramos, la musicista cubana meglio nota come “La dame blache”, il concerto di Cristiano De Andrè “De Andrè canta De Andrè”, il progetto calabrese di Re Niliue e la chiusura dei Cantori di Carpino.
L’ingresso è gratuito.