Dal 22 giugno al 2 luglio 2016 in esposizione le opere di Laura Chilivani

Il Palazzo delle arti di Napoli ospita una personale di Laura Chilivani, artista che nelle sue opere ripercorre le sottili relazioni che intrecciano il movimento umano.
L’intento è di congelare un preciso momento: quell’attimo che si insinua tra l’Innocenza ed il passaggio all’età che apre gli occhi sul mondo. Bambini tutti in un movimento sospeso che parafrasa in termini semiotici il processo di soggettivazione, uno dei principali compiti evolutivi dell’Uomo. Il lavoro di recupero dell’emozione è trasfigurato in una teoria diframe fotografici che testimoniano la riconquista di un azione o un istante dal profondo significato emotivo, restituito pittoricamente soprattutto nella risoluzione del dettaglio. Vivere e spiccare il salto sono la medesima cosa: a fronte del movimento che si fa valore assoluto, ecco lo spazio della rappresentazione ridursi a percezione visiva sottintesa, eppure a sua volta ancora fortemente dinamica nell’intersecarsi con gli spazi architettonici pre-esistenti.
Il medium artistico opera tipicamente il magico passaggio dal particolare all’universale, mette cioè in relazione empatica il rappresentato con il suo pubblico, ed ecco che le   evoluzioni narrate si fanno evoluzione di tutto il genere umano, allegorie della graduale presa di coscienza del Sé, in una costante contaminazione tra storico e a-storico, tra esistenza ed essenza.
Da qui le suggestioni primitive delle opere che, nella ricerca della dimensione esperenziale originaria, richiamano fortemente una pittura per istantanee, tanto nella frequente bidimensionalità delle figure sagomate, quanto nella scelta dei colori, elementari ma non primari, ora marini ora terreni, in definitiva ‘umani’.