L’Italia diventa il primo produttore in Ue, superando la Germania

Il caldo record ha fatto volare a quasi 3 miliardi di euro i consumi di gelato nel 2017 che ha fatto registrare temperature di 1,16 gradi superiori alla media del periodo e si è classificato al sesto posto in Italia fra quelli più roventi dal 1800 ma è stato anche il piu’ secco con il 31% di precipitazioni in meno. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione dell’apertura del salone internazionale di gelateria, pasticceria e panificazione artigianali “Sigep” a Rimini che sancisce il primato italiano nella produzione.
Nonostante l’estate sia la stagione privilegiata per coni e coppette, nell’anno appena concluso si è verificata una decisa tendenza alla destagionalizzazione con un +10% nei consumi annuali, che in Italia superano i 6 chilogrammi pro capite prodotti da quasi 40mila le gelaterie dove si stima lavorino oltre 150mila addetti.
Con i suoi 595 milioni di litri la Penisola è diventata il primo produttore dell’Unione Europea con circa 1/5 (19%) dell’intera produzione comunitaria (3,2 miliardi di litri) che proviene infatti dallo Stivale secondo le elaborazioni Coldiretti sugli ultimi dati Eurostat. Un primato ottenuto grazie al sorpasso nei confronti della Germania che lo ha detenuto per oltre 20 anni ma che adesso è ferma a 515 milioni di litri (16%) seguita dalla Francia a 454 milioni (14%).  Al quarto posto si posizionala Spagna con 301 milioni di litri e al quinto sorprendentemente la Polonia con 264 milioni di litri e a chiudere la top ten è un altro Paese “freddo” come la Norvegia con 56 milioni di litri.
Ma rilevante in Italia è anche l’impatto sull’indotto, con l’utilizzo di 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime. Va per questo sottolineata l’importanza della frutta e del latte freschi italiani nella preparazione del vero gelato dove purtroppo rischiano di prevalere surrogati di bassa qualità.
Tra le novità dell’ultimo anno si registra un vero boom delle consegne a domicilio. Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano.
Da segnalare negli ultimi anni il boom delle agrigelaterie che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala. Qui è particolarmente curata la selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, che sono rigorosamente freschi con gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente. Una risposta alla ricerca di genuinità nel consumo di gelato che è dimostrata dal fatto che tra le ultime tendenze si è assistito ad una crescentre attenzione ai gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio. Una spinta che ha favorito la creatività nella scelta di ingredienti che valorizzano i primati di varietà e qualità della produzione agroalimentare nazionale, dal gusto di basilico fino al prosecco ma ci sono anche le gelaterie tradizionali che si riforniscono dai produttori agricoli, creando gusti rigorosamente a km zero e garantiti dal marchio “Campagna Amica nel gelato”.
In epoca moderna la storia del gelato risale alla prima metà del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l’introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell’ambito di feste e banchetti, anche se fu il successo dell’export’ in Francia a fare da moltiplicatore globale con il debutto ufficiale in terra americana: con l’apertura della prima gelateria a New York nel 1770 grazie all’imprenditore genovese Giovanni Bosio. Da allora – conclude la Coldiretti – la corsa del gelato non si è più fermata.
E allora – conclude la Coldiretti – invece di abusare di sostanze multivitaminiche che vanno tanto di moda oggi, preferiamo gli agrumi e tutta la frutta e verdura di stagione, preparando spremute e centrifugati, che il nostro Bel Paese ci offre in questo momento, ne guadagnerà senz’altro sia il portafoglio che il palato.