Al Pan di Napoli, dal 24 al 27 febbraio, in mostra le opere di Luciana Latte, Umberto Mancini e Marco Barone per i versi di Giorgio Coppola

Venerdì 24 febbraio, alle 17.30, presso il Palazzo delle Arti di Napoli, sarà inaugurata la mostra collettiva “(In)finite realtà a cura di Giorgio Coppola. L’evento sarà l’occasione per presentare il nuovo libro di poesie di Giorgio Coppola “Aghi di pino”, pubblicato da Robin edizioni, da cui è nata l’ispirazione dell’intero progetto espositivo.
Le parole di Coppola prendono corpo nelle immagini e negli sguardi di tre artisti napoletani che, ispirati dai versi delle poesie, hanno creato le loro personali opere di fotografia, disegno e scultura.
Luciana Latte, spesso in giro per il mondo per i suoi viaggi fotografici, tra Benin, Thailandia e Costa d’Avorio, ama il bianco e nero ma in occasione della mostra è uscita un pà dai suoi schemi: stampando le sue fotografie su tela pittorica e, sovrapponendole attraverso un doppio scatto, ha creato degli originalissimi giochi di luce e colori.
Umberto Mancini da oltre vent’anni si dedica alla fotografia esponendo le sue opere in Italia e all’estero. Vincitore di numerosi concorsi fotografici, ha realizzato per “(In)finite realtà” una serie di mosaici polaroid usando delle pellicole della “The impossibile project”, vecchie macchine polaroid, cellulari e una apparecchiatura instant lab.
Marco Barone, illustratore e scultore, specializzatosi presso l’accademia Disney di Milano, da anni collabora con prestigiose case editrici. Le opere che ha realizzato sono disegni nati da segni di grafite su sketchbook, importati poi in un formato digitale, e piccole sculture in terracotta smaltata. Recentemente, insieme a Giorgio Coppola, è stato selezionato dalla casa editrice Alóς per la pubblicazione di una graphic novel sul Principe di Sansevero.
Dieci le poesie del libro che hanno ispirato gli artisti nelle oltre trenta opere esposte, e che accompagnano il visitatore in un itinerario allestito come un vero e proprio percorso fra le parole e le immagini correlate, ponendolo dinanzi alle differenti letture dei medesimi versi.