Il Piccolo Teatro Troisi di Napoli è uno spazio teatrale accogliente e misurato dove in ogni angolo si respira la memoria e il ricordo del geniale artista di San Giorgio a Cremano.
Lo dirige Giuseppe Gifuni, autore, attore, regista, amico storico di Massimo Troisi e suo appassionato cultore oltre che imitatore così somigliante da creare imbarazzo a chi ha amato e conosciuto Massimo. Il 17 e 18 dicembre ha proposto ad un pubblico di ogni età una sua rivisitazione della favola di Cenerentola, trasferita nella Napoli antica, e popolata di personaggi variopinti ad animare la sena in un turbinio colorato di chiassose lavandaie e allegre cameriere, un versatile presentatore, una zingara dai pensieri profondi, una capera invadente, un munaciello che rivela segreti di vita, una matrigna scalcagnata  irresistibilmente interpretata dallo stesso Gifuni, varie sorellastre molto “mascoline”, soldati in pompa magna, una sarta ipocrita, un femminiello che propone la “riffa” della sua bambola fino al suo drammatico e commoventesuicidio.

“C’era una volta” – spiega l’autore- anzi, no, ancora oggi c’è la mia Cenerentola napoletana che non cerca il suo principe ma soltanto una via d’uscita per scappare dalla realtà che vivevano a quei tempi le donne schiavizzate dalla famiglia”. Tutto esaurito sia alla prima che alla replica, molti gli applausi, le risate e qualche commozione. Lo spettacolo mescola perfettamente vari ingredienti, musica, canti e  balli con battute forti ma mai volgari nel  turpiloquio del napoletano antico, emozioni e sentimenti, tombola e  rosario, speranze e sogni. Sul palcoscenico, Francesco Cafagna, Stefania Ercole, Anna Cascella, Cinzia Gallo, Danila Scoppa, Rosaria Cafaro, Carlo Giuseppe Trematerra, Erasmo Verdichizio, Carlo Alfaro, Mariacristina e Giovanni Antonelli, Enzo De Rosa, Paolo e Domenico Verdichizzo, Renato Perna, Andrea e Loredana Di Martino, Sabrina Coscione, Marco Trematerra.