L’ultimo trimestre dell’anno è sempre la chiave di lettura dell’andamento dei consumi. Le bottiglie di spumante sono il termometro delle spese e della disponibilità degli italiani. Un andamento 2017 non ancora ben definito. Lo stesso ambito wine&food registra alti e bassi, cambiamenti. I vini in generale seguono tendenze, ma sono anche un prodotto sempre più elitario in Italia. Acquistato e consumato più per passione e piacere che per necessità.
“Un fine anno – dice Giampietro Comolli, presidente di Ovse-Ceves, l’Osservatorio Economico Vini – ancora all’insegna dei vini spumeggianti. Il periodo conferma una crescita sostanziale. Sfiora il record degli anni 2009-2010, con alcune grandi modifiche di gusto, tipologia, consumo. Preferiti gli aromatici secchi, rispetto ai tradizionali dolci. Il panettone piace anche con un brut. Cresce ancora il metodo tradizionale italiano grazie a Trento, Franciacorta e le piccole realtà regionali targate uve locali bianche, sempre più alta l’insegna Prosecco con il Superiore millesimato brut che sale nell’horeca e il doc extradry sempre più vincitore nell’off-trade. Esattamente il contrario di quello capita der i vini fermi sul mercato italiano. Una controtendenza nazionale che indica una voglia di buonvivere e di buonaugurio per l’Italia. E’ una speranza per tutti, in un momento in cui non ci sono segnali di una vera ripresa economica diffusa e riconosciuta dal basso”.
Le bollicine segneranno queste Feste2017-2018 per una moda-crescita del consumo di un calice di bollicine per strada, fuori casa, ma anche fuori dai locali con un calice in mano per i giovanissimi sempre alla ricerca di differenze e per una scelta di bollicine secche, leggere, profumate, in formato magnum, per la regalistica. Le bollicine sono tornate ad essere molto stagionali nei consumi domestici, e il tappo che vola è un segno di vittoria, di felicità, di cambio.
Qualche stima: saranno poco più di 68 milioni di bottiglie quelle stappate globalmente in Italia dal 7 dicembre al 7 gennaio. Una crescita del 4% sul 2016, del 95 sul 2015. Ovvero più di 2 milioni di bottiglie al giorno, ma con due momenti fatidici: 11 milioni al Santo Natale e 38 milioni per salutare l’arrivo del 2018. Consumi fuori casa in crescita del 9% rispetto al 2016, con prezzi al consumo più contenuti. Bene l’off-trade che conferma sul totale un 56% di vendite di fine anno. Stazionarie le bollicine importate, voleranno poco più di 3,1 mio di tappi: il 60% regalate e consumo in casa. Il regalo natalizio di bollicine nazionali e straniere di prime price è il più gettonato. Durante questi 30 giorni di festa, il consumo delle bollicine (italiane e straniere) spuntano un giro d’affari di 750 mio/euro, in crescita del 10% rispetto al 2016.
Exploit significativi per Trento Doc e Franciacorta, soprattutto millesimati pas dosè e biologici, i più inseriti fra i regali. Bene le bollicine metodo tradizionale regionali come Alta Langa, Alto Adige, benissimo i millesimati e bolle di vitigni locali, compreso il Lambrusco, e quelli del sud Italia. Leader del mercato di fine anno resta il Prosecco, 3 ogni 5 bottiglie, cresce di più il Docg Superiore, fra cui il Cartizze extradry, rispetto al Prosecco spumante Doc. A comperare più bollicine in questo fine anno 2017, ritornano gli old-age o oldery, i consumatori al di sopra dei 60 anni, dopo una prolungata leadership dei millennials e middle.