“E’triste vedere riconosciuti i propri meriti più all’estero che in Italia”.
E’ amaro, Alfonso Iaccarino, indiscusso protagonista della scena gastronomica internazionale, nel commentare la notizia di ieri che vede il Don Alfonso 1890 (www.donalfonso.it), incoronato dal New York Times tra i 10 migliori ristoranti al mondo – e unico in Italia – per cui valga la pena scendere da una nave da crociera e lasciarsi sedurre da profumi e sapori.
“Il nostro mondo è fatto di piccoli clan – spiega a Slow Sud Magazine – E chi non ne fa parte, non riesce ad ottenere il giusto riscontro. La verità è che all’estero siamo giudicati da professionisti seri. Mentre in Italia, fatte salve le dovute eccezioni, ci sono troppi dilettanti. E, soprattutto, troppi interessi da difendere”.
Oasi per i buongustai, creato con la moglie Livia e i figli Ernesto e Mario a Sant’Agata sui due Golfi, in costiera sorrentina, il Don Alfonso 1890 offre una cucina dove gli ingredienti vengono prodotti nell’azienda agricola Le Peracciole, curata personalmente da patron Alfonso.
“Per quanto ci riguarda – conclude Iaccarino – continuiamo a lavorare per garantire ai nostri clienti la qualità di sempre. Da trent’anni ormai abbiamo scelto la via del biologico e del chilometro zero. Molto prima, dunque, che diventasse una moda”. Il tutto in ossequio ad una cucina basata su tre principi fondamentali: mediterraneità, qualità delle materie prime e modernità.
Luigi D’Alise